Archivio per giugno, 2012

Scudetto 2011: un’eccezione?

Posted in Mercato on 12 giugno 2012 by AC Milan Since 1899

Lo scudetto 2010-11 poteva essere il punto di partenza per aprire un nuovo ciclo.

E dopo la vittoria nell’agosto del 2011 della Supercoppa italiana a Pechino sembra davvero esserlo. Doveva esserlo.

L’ultimo successo degno di nota era stato il Mondiale per Club datato dicembre 2008. Da allora noi tifosi abbiamo dovuto ingoiare bocconi amari, nel vedere altri (i cugini nerazzurri) vincere e lottare in Italia e in Europa. Per non parlare degli addii di Maldini e Ancelotti e soprattutto della dolorosa cessione di Kakà al Real Madrid.

Lo scudetto di 14 mesi fa era apparso a tutti come un riscatto, una rivincita di chi è, per la sua storia ultracentenaria, abituato a vincere. Un modo per ripartire e ritornare grandi, ritornare al posto che ci spettava. Un cambio di marcia insomma. Un’occasione per i “senatori”, che avevano vinto tutto, di passare il testimone, di lasciare l’eredità ai vari Thiago Silva, Abate, Pato, Ibrahimovic, Cassano e perché no Nocerino. Il nuovo che avanza insomma. Un “nuovo” però vincente.

Invece no. Passi pure la stagione appena conclusa, sfortunata per gli infortuni che non ci hanno consentito di bissare la vittoria in Italia.

Ma ora le scelte di mercato stanno davvero mettendo a rischio il cuore e le certezze (poche) di noi tifosi. Certezze che avevano il nome di Thiago Silva e Ibrahimovic. Certezze imprescindibili su cui (a detta di tutti) costruire un futuro vincente e continuare (o tornare) ad esser il Milan in tutto e per tutto.

Le illustri partenze del brasiliano e dello svedese, unici nel loro ruolo a livello mondiale e difficilmente sostituibili, potrebbero riportarci a un ritorno nell’anonimato sia in Italia che in Europa a cui non siamo abituati.

Quindi, pensando allo scudetto dello scorso anno, sorge spontanea la domanda: “E se fosse stato un’eccezione?”.

Perché con la politica societaria che si sta attuando finora lo scudetto 2010-2011 rischia seriamente nei prossimi anni di essere un’eccezione alla regola che non ci vedeva vincenti da quel dicembre 2008. La dirigenza tra l’altro ha avuto la chiara dimostrazione che solo investendo (vedi acquisto di Ibra e Robinho nell’agosto 2010) si può sperare di vincere o comunque di competere ad alti livelli.

Se non si è più disposti a investire per vincere è giusto farsi da parte o per lo meno dire come effettivamente stanno le cose. Perché dall’altro lato c’è chi non è disposto e non vuole vivere più stagioni di vacche magre o, ancora peggio, essere preso in giro con i 99,9%. C’è chi vuole ripartire da quello che è stato vinto lo scorso anno meritatamente senza ridimensionarlo. E che doveva essere un punto di partenza. Non un’amara eccezione.

Troppo pessimismo? Ora come ora non ci sono presupposti per essere ottimisti.

Ma la speranza è sempre l’ultima a morire. Fino a fine agosto.

L.V.